La farina di grillo e le sue proprietà nutrizionali. Sarà l’inizio di un nuovo modo di alimentarsi?

Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo di alimentazione basata sugli insetti, e molto si è detto sulla farina di grillo, un prodotto molto interessante dal punto di vista nutrizionale, anche se ancora piuttosto costoso.

“Dottore, lei sta scherzando vero? Non vorrà farmi mangiare degli insetti? Solo a pensarci mi sale un disagio….”

Tranquillo, non ho intenzione di farti mangiare nulla contro la tua volontà!

Ma secondo me è giusto valutare in maniera corretta e senza pregiudizi anche questa fonte di proteine da tanti elogiata, ma da altrettanti snobbata per la sua origine.

Il pregiudizio che abbiamo nei confronti dei prodotti che derivano dagli insetti nasce proprio dal fatto che parecchi di noi hanno una sorta di fobia o di rifiuto nei confronti di grilli, cavallette & C.

Ma in altre parti del mondo, gli insetti sono inseriti all’interno dell’alimentazione quotidiana senza nessun problema.

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Farina di grillo: si può davvero inserire nelle nostre preparazioni senza rischi?

La farina di grillo ha visto la luce in California attorno al 2015, ma da gennaio 2023 l’Unione Europea ha dato il via libera alla produzione e all’utilizzo di questo prodotto anche in Europa.

“Ma dottore come viene prodotta e che aspetto ha? È sicura?”

Per quanto riguarda la sua produzione, il processo è molto semplice: i grilli, dopo essere stati eviscerati (passaggio comunque facoltativo), vengono liofilizzati e cotti in forno.

La farina è polverosa, ha un colore scuro, è adatta all’utilizzo umano e igienicamente sicura.

Da sottolineare la sua ecosostenibilità: rispetto all’allevamento classico, per i grilli si utilizza una quantità di mangime irrisoria, senza contare che la loro riproduzione è velocissima.

Attualmente viene utilizzata per la produzione di pasta, pane, biscotti, hamburger, barrette proteiche, snack e smoothies.

Sembra però che la sua vendita cominci a essere rivolta anche ai privati per l’utilizzo casalingo in varie pietanze.

Il valore nutrizionale della farina di grillo.

I grilli, e gli insetti in generale, a livello nutrizionale hanno pochi grassi e un tenore proteico del 60-70%.

Direi una bomba!

Senza contare che sono ricchi di calcio, potassio, ferro, vitamina B12 (cobalamina), vitamina B2 e una buona quantità di altre vitamine e minerali che non sto qui a elencarti.

Si parla molto del suo utilizzo per l’accrescimento osseo, per la sua azione preventiva contro l’anemia, come aiuto a livello nutrizionale durante la gravidanza, ma gli studi e le ricerche sono ancora in corso.

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“Dottore, ma quindi…. Che faccio, la vado a comprare al supermercato?”

Ma no, non devi per forza comprarla!

Anche perché, al momento, ha un costo piuttosto elevato a causa delle cifre considerevoli che le aziende produttrici hanno dovuto spendere per gli impianti produttivi, per la formulazione dei mangimi nonché per la ricerca.

Magari la diffusione sul lungo periodo potrebbe rendere questa farina un po’ più economica e fruibile su più larga scala.

Ovviamente se scetticismo e paura verranno messi da parte, rivalutando un prodotto dagli ottimi valori nutrizionali.

Per concludere, la farina di grillo potrebbe essere un valido prodotto per il futuro, utile per integrare le proteine derivanti da carne, pesce, uova in modo più sostenibile e con un impatto sull’ambiente decisamente più accettabile rispetto a quello degli allevamenti intensivi.

Se ti ho messo la pulce nell’orecchio e ne vuoi sapere di più, ne possiamo parlare a quattrocchi quando verrai a trovarmi la prossima volta in studio.

E, magari, ti potrei consigliare un piano alimentare a base di farina di grillo… che ne dici?

Ok ok, stavo scherzando!

Rimaniamo sul classico.

Dai che ti aspetto!

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